27 Gennaio 2025

BERTOLÈ: “LA PROPOSTA DI USCITA DELL’ITALIA DALL’OMS È UNA SCELTA IRRESPONSABILE METTE A RISCHIO LA SALUTE GLOBALE E LOCALE”

Il Presidente della Rete Italiana delle Città Sane OMS e Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano: “Abbandonare questa organizzazione significherebbe isolare il nostro Paese, privandolo di risorse, informazioni e strumenti essenziali per garantire la sicurezza sanitaria dei cittadini”   Milano, 24 gennaio 2025 – “La proposta di legge della Lega per interrompere l’adesione dell’Italia all’Organizzazione Mondiale della Sanità (‘OMS’) è non solo una scelta miope, ma un vero e proprio attacco alla salute pubblica e al ruolo del nostro Paese nel contesto internazionale”, dichiara Lamberto Bertolè, Presidente della Rete Italiana delle Città Sane OMS.

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11 Ottobre 2024

SALUTE MENTALE. CON EVERYONE4MENTALHEALTH I COMUNI SCENDONO IN CAMPO CONTRO LO STIGMA E GLI STEREOTIPI, PER TUTELARE IL BENESSERE PSICOLOGICO DI CITTADINE E CITTADINI

Con l’obiettivo di sottolineare l’importanza della salute mentale per il benessere complessivo dell’individuo e per rivendicare un ruolo da protagonisti nelle scelte che riguardano questa materia, diversi comuni italiani hanno dato vita a “Everyone4mentalhealth”, un’iniziativa dalla Rete Città Sane OMS promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Agenzia delle Nazioni Unite ONU per la Salute, con l’obiettivo di aiutare le città a diffondere consapevolezza sulla salute pubblica a sviluppare politiche e programmi per il benessere di cittadini e cittadine.

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25 Maggio 2024

Si chiude a Bologna il XXI Meeting della Rete Città Sane-Oms: i risultati Premi ai migliori progetti locali, condivisione di buone pratiche e interventi di esperti di fama internazionale: per due giorni il capoluogo emiliano è stato la “capitale italiana della salute”

Ad Udine l’Oscar della Salute, premi anche per Ponte Di Piave, Cremona, Milano, Bologna, Cisternino   “Siamo davvero onorati di aver ospitato qui a Bologna la XXI edizione del Meeting nazionale dell’ Associazione Rete italiana Città Sane OMS, di cui la nostra città è da tempo comune associato e la cui costituzione è avvenuta proprio a Bologna nel 2001 per volontà di 56 comuni italiani che hanno aderito ai principi fondanti della Carta di Ottawa – sottolinea Luca Rizzo Nervo, Assessore welfare e salute del Comune di Bologna -.

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20 Maggio 2024

Rete Città Sane per la prima volta a Rimini Wellness

Grazie ad una nuova partnership Rete Città Sane sarà presente per la prima volta a Rimini Wellness, l’appuntamento internazionale dedicato all’intero ecosistema del mondo wellness: ultime tendenze, innovazioni e formazione peri professionisti e gli appassionati del fitness, benessere e sport, per testimoniare il grande impegno che caratterizza la Rete nella sensibilizzazione all’importanza dei sani stili di vita.

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Ogni anno, il 4 febbraio, la Giornata Mondiale contro il Cancro deve ricordarci che questa malattia non riguarda solo il sistema sanitario, ma l’intera società. La prevenzione, il supporto ai malati e il miglioramento della qualità della vita passano anche dalle scelte che facciamo come comunità e, di conseguenza, come città. Se il cancro è una sfida globale, la risposta deve essere concreta e radicata nei territori in cui le persone vivono.

Le città possono e devono fare molto. A partire dalla prevenzione, che non è solo una responsabilità individuale, ma il risultato di un ambiente che incentiva scelte di vita sane. La disponibilità di spazi verdi, la promozione della mobilità attiva, il contrasto all’inquinamento urbano e alla pubblicità di cibi nocivi sono azioni che i Comuni possono adottare per ridurre i fattori di rischio oncologico. Vietare il fumo in alcune aree pubbliche, sostenere campagne di educazione alimentare e incentivare un’urbanistica che promuova il benessere sono strumenti concreti di prevenzione. Queste scelte non riguardano solo il singolo, ma l’intera comunità, che può essere guidata verso stili di vita più salutari con interventi mirati.

Le città possono anche fare la differenza per chi già affronta la malattia. L’accesso alle cure non è solo questione di ospedali ben funzionanti, ma anche di trasporti pubblici efficienti, assistenza domiciliare e servizi di accompagnamento per chi deve sottoporsi a terapie. Alcuni Comuni hanno attivato reti di volontariato per garantire un aiuto pratico ai malati oncologici e alle loro famiglie: un esempio di come il welfare di prossimità possa migliorare concretamente la vita delle persone. Inoltre, la disponibilità di spazi e risorse per accompagnare il percorso di chi affronta una malattia oncologica, anche dal punto di vista psicologico, è un segnale di civiltà che non può essere trascurato.

Infine, le città sono comunità, e la dimensione sociale della malattia non può essere ignorata. Chi affronta il cancro spesso deve gestire non solo il dolore fisico, ma anche un senso di isolamento. Il ruolo delle reti di solidarietà è fondamentale: luoghi di incontro, gruppi di auto-mutuo-aiuto, supporto psicologico accessibile fanno la differenza. Le città devono promuovere spazi di aggregazione inclusivi, per non lasciare nessuno solo in questa battaglia. In questo senso, una città che investe nel sostegno reciproco e nelle relazioni sociali contribuisce alla salute pubblica nel senso più ampio.

Un esempio concreto di questo impegno è rappresentato dalla Rete Città Sane dell’OMS, che promuove politiche urbane orientate alla salute e al benessere dei cittadini. Molte città aderenti alla rete hanno avviato iniziative per migliorare la prevenzione oncologica, sostenere la qualità della vita dei malati e ridurre i fattori di rischio ambientali. La collaborazione tra amministrazioni locali, servizi sanitari e comunità è fondamentale per creare ambienti urbani che favoriscano il benessere di tutti.

L’impegno contro il cancro non si gioca solo negli ospedali, ma anche nelle scelte politiche, sociali e urbanistiche che determinano il nostro modo di vivere. Le città possono favorire la salute o metterla a rischio. I cittadini, con il loro voto e il loro impegno, possono scegliere di farsi amministrare da chi non considera la salute pubblica un tema marginale, ma una priorità concreta. Il diritto a vivere in un ambiente che protegge e sostiene è una responsabilità collettiva. Ed è nelle urne che questa visione può essere rafforzata, scegliendo amministratori con la volontà di fare della salute una parte integrante delle scelte urbane. Le città e le comunità possono prendere questa strada, ma serve la volontà di guidarle in quella direzione. E per farlo servono scelte consapevoli. Tocca a noi.

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