Si chiude a Bologna il XXI Meeting della Rete Città Sane-Oms: i risultati Premi ai migliori progetti locali, condivisione di buone pratiche e interventi di esperti di fama internazionale: per due giorni il capoluogo emiliano è stato la “capitale italiana della salute”

Ad Udine l’Oscar della Salute, premi anche per Ponte Di Piave, Cremona, Milano, Bologna, Cisternino

 

Siamo davvero onorati di aver ospitato qui a Bologna la XXI edizione del Meeting nazionale dell’ Associazione Rete italiana Città Sane OMS, di cui la nostra città è da tempo comune associato e la cui costituzione è avvenuta proprio a Bologna nel 2001 per volontà di 56 comuni italiani che
hanno aderito ai principi fondanti della Carta di Ottawa – sottolinea Luca Rizzo Nervo, Assessore welfare e salute del Comune di Bologna -. Questo appuntamento rappresenta per noi un’importante occasione per valorizzare i progetti e le buone pratiche implementate sul territorio bolognese, mirate a rendere protagonisti il contesto territoriale e i suoi attori per la promozione della salute e del benessere collettivi“.

 

L’evento si è svolto negli spazi della casa di Quartiere Katia Bertasi, spazio simbolo del welfare bolognese con la partecipazione della rappresentante dell’Ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Kira Fortune.
Oltre all’assemblea dei soci della Rete sono stati numerosi gli approfondimenti sul tema salute e benessere della città che si sono susseguiti secondo il programma. Tra gli ospiti della giornata conclusiva i protagonisti della round table istituzionale sul ruolo delle città per il benessere comune, moderata da Chiara Daina di Corriere Salute. Al tavolo hanno dato il loro contributo Federica Alberti di Wellness Foundation, l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano e presidente della Rete Lamberto Bertolè, Daniela Bianco di The European House Ambrosetti (THEA), Ezio Lattanzio di Silver Economy Network, Giuseppe Napoli di Federsanità, Luca Rizzo Nervo, assessore Welfare e salute Comune di Bologna, Ranieri Poli del Ministero della Salute – Dipartimento One Health, e Valentina Possenti – Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute (CNaPPS) e Istituto Superiore di Sanità.

Con la cerimonia di premiazione per gli Oscar della Salute 2023, i riconoscimenti ai migliori progetti in materia di prevenzione sanitaria e benessere, si è chiuso ieri il XXI Meeting nazionale della Rete Città Sane – Oms a Bologna, che ha ospitato la prima convention sotto la guida milanese della rete.

A vincere l’Oscar per il 2024, nella sezione riservata alle grandi città, è stata Udine, con il progetto ‘GIOCHIamo – La relazione attraverso il gioco’, mentre Ponte di Piave si è aggiudicata il premio come miglior progetto tra i piccoli Comuni (sotto i 15.000 abitanti) con ‘PIÙ SPORT PER TUTTI’.
La commissione valutatrice, che per la prima volta ha visto affiancati ai membri del comitato tecnico esperti nazionali come Daniela Bianco – The European House Ambrosetti, Ilaria Luzi – Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute (CNaPPS) e Istituto Superiore di Sanità, Giuseppe Napoli – Federsanità Anci FVG– Esecutivo Federsanità Nazionale, Riccardo Prandini – Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali – Università degli Studi di Bologna, Valentina Possenti – Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute (CNaPPS) e Istituto Superiore di Sanità, Chiara Spinato – Ufficio Salute e Integrazione sociosanitaria Dipartimento Welfare, Politiche sociali Salute ANCI.

Assegnate anche alcune menzioni speciali, secondo i criteri di valutazione del Bando:
● Menzione Originalità e Innovazione delle tematiche al Comune di Cremona per il progetto “ALIMENTIAMO IL CONTAGIO POSITIVO DELLA CONOSCENZA”’;
● Menzione Rilevanza delle attività, per l’incidenza nel contesto locale e l’attualità della tematica, al Comune di Milano per il progetto “Accoglimi”.
● Menzione Coinvolgimento e partecipazione al Comune di Bologna per il progetto “MICROAREA DELLA SALUTE PESCAROLA”.
● Menzione Trasferibilità, per la facilità di attuazione del progetto in altro contesto, al Comune di Cisternino per il progetto “Giornata Mondiale della Salute Mentale”;.

Durante il meeting si è svolta un’assemblea generale dei soci che ha capitalizzato le riflessioni raccolte nella “Dichiarazione di Bologna” che sancisce l’impegno degli amministratori e dei Comuni a sostenere i valori e i principi del movimento globale delle Città Sane, il benessere fisico, mentale e sociale delle cittadine e dei cittadini e chiede maggiore attenzione a Governo e Regioni nello stanziamento di fondi adeguati per implementare azioni di promozione della salute e miglioramento degli stili di vita dei cittadini.

Scarica la Dichiarazione di Bologna

Le città – dichiara l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano e presidente della Rete Lamberto Bertolésono i luoghi dove si manifestano le esigenze di salute dei cittadini e delle cittadine e devono quindi essere protagoniste della costruzione delle strategie e della programmazione degli interventi. Per questo ci siamo ritrovati, come ogni anno, a condividere buone pratiche, progetti e iniziative. Ma anche per studiare, con illustri ospiti, le più importanti novità e proporre una lettura puntuale degli scenari attuali. Insieme, vogliamo far sentire la nostra voce con l’obiettivo di costruire strumenti e reperire risorse adeguate per essere davvero incisivi nella promozione del benessere

Si è poi svolta la seconda tappa del progetto “Donne in salute dedicato alla salute di genere, con Giovannella Baggio del Centro Studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere, Gloria Bonaccorsi della Società Italiana Menopausa e Alessandra Lami della Società Italiana Contraccezione.

Il meeting, con il contributo di illustri ospiti studiosi e professionisti, ha promosso una discussione sul concetto di “One Health” – aggiunge Francesco Caroli, coordinatore nazionale della Rete, – che, non solo rimane valido ma va ampliato: è evidente che la salute si configura come benessere globale, di tutto il pianeta e per tutte e tutti i suoi abitanti nei diversi contesti e nelle diverse fasi della vita, ma occorre anche promuovere interdisciplinarietà prevedendo la convergenza e l’interazione simultanea delle competenze più ampie (One Medicine) e la necessaria consapevolezza della concatenazione funzionale di istituzioni e organismi internazionali e nazionali (One World)”.

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Ultimo aggiornamento

19 Giugno 2024, 13:04